Spesso cercare su Internet informazioni sulla normativa italiana in fatto di hot spot e connessioni Wi-Fi per esercizi aperti al pubblico significa arrivare ad avere le idee più confuse di quando si è iniziato, ho quindi raccolto da più fonti le ormai poche cose da sapere in materia di Wi-Fi pubblico.

Le informazioni reperibili in Rete, infatti sono nella maggior parte dei casi non aggiornate (le normative hanno subito numerose modifiche negli anni) o , ancor peggio, completamente sbagliate.

Con la legge di conversione N. 98/2013 del decreto “Fare” N. 69/2013, pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 63 alla G.U. n. 194 del 20/08/2013, viene definita la nuova normativa per la fornitura di accesso ad Internet pubblico tramite Wi-Fi da parte di esercizi commerciali e circoli privati in aree di proprietà.

Normativa attuale Wi-Fi

Queste sono le cose che chiunque intenda fornire presso un’attività aperta al pubblico la connessione Internet agli utenti deve sapere :

  1. chi come attività principale non abbia quella dell’Internet provider o dell’Internet point e voglia offrire (o vendere) la connessione a Internet agli utenti e ai clienti di un’attività aperta al pubblico non deve chiedere alcuna autorizzazione (era necessaria un’autorizzazione della Questura fino alla fine del 2010, per via di commi del cosiddetto “Decreto Pisanu”, oggi abrogati);
  2. chi offre un servizio Internet hot spot può farlo senza la necessità di identificare i clienti: è possibile quindi far connettere gli utenti senza sapere chi essi siano (prima, con il Decreto Pisanu, era invece necessario identificarli);
  3. chi effettua (come ad esempio un hotel) trattamento di dati personali in forma elettronica è obbligato, dal Codice Privacy, a mettere in atto tutte le misure idonee a proteggere tali dati da intrusioni provenienti da Internet o dall’interno della propria rete informatica;
  4. chi mette a disposizione di terzi la connessione a Internet intestata a sé o alla propria azienda può risultare responsabile, in sede civile, di attività illecite commesse tramite la connessione stessa, a meno che non sia in grado di dimostrare che siano stati terzi (anche sconosciuti) a commettere tali attività.

Considerazioni importanti alla luce della nuova normativa

Analizzando l’attuale normativa dal punto di vista tecnico e legale, è fondamentale riflettere su alcuni punti che, a mio parere, rendono comunque indispensabile un vero e proprio sistema di autenticazione (identificazione) degli utenti, oltre che di monitoraggio delle connessioni.

  1. Chiunque fornisca il libero accesso tramite una rete Wi-Fi aperta si espone ad eventuali indagini da parte della Polizia Postale nel caso in cui venga commesso un reato utilizzando la linea Internet intestata al fornitore. Infatti, in mancanza di una legge che impone l’identificazione, non c’è più la responsabilità diretta per i reati commessi, ma rimane il diritto della magistratura di indagare per trovare una prova, mediante per esempio perquisizioni o sequestro del computer dell’esercente connesso alla linea Internet oggetto di indagine.
    L’adozione di un sistema di identificazione e monitoraggio fornisce le prove per garantire la totale estraneità dell’esercente dai reati commessi utilizzando la linea Internet a lui intestata.
  2. Rendere disponibile al pubblico una connessione Wi-Fi aperta o anche criptata tramite WPA, ma senza un sistema di autenticazione, esclude qualsiasi possibilità di controllo sull’utilizzo che viene fatto della connessione Internet.
  3. Qualsiasi struttura aperta al pubblico può fornire ai propri clienti un servizio di connessione a Internet, senza burocrazia. Per offrire un servizio sicuro e in linea con le normative vigenti è necessario disporre un sistema in grado di garantire l’inviolabilità della rete della struttura, preservare l’integrità dei dati personali raccolti e, soprattutto, assicurare che i titolari della struttura non siano in alcun modo responsabili delle attività dei clienti.
  4.  

Riferimenti

Decreto-Legge 21 Giugno 2013, n. 69 (Decreto “Fare”)

Legge 9 Agosto 2013, n. 98: conversione in Legge, con modificazioni del Decreto-Legge 21 Giugno 2013, n. 69

Decreto Legislativo 26 ottobre 2010, n.198 (Attuazione della direttiva 2008/63/CE)

Decreto-Legge 27 luglio 2005, n. 144 (Decreto Pisanu – Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale)

Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259 (Codice delle comunicazioni elettroniche)

Wi-fi pubblico: cosa dice la normativa Italiana nel 2015
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